LETTERA AL PRESIDENTE CARTER

Signor Presidente,

in questi ultimi giorni è apparsa sulla stampa nazionale una notizia che mi ha vivamente preoccupato. Si dice che il suo governo stia studiando la possibilità di appoggiare ed aiutare economicamente e militarmente la Giunta di Governo.

Dal momento che lei è cristiano ed ha manifestato di voler difendere i diritti umani oso esporle il mio punto di vista pastorale su questa notizia è rivolgerle una petizione concreta.

Mi preoccupa fortemente la notizia che il governo degli Stati Uniti stia studiando la maniera per favorire la corsa agli armamenti di El Salvador inviando el equipaggiamenti militare e mezzi (addestrare tre battaglioni) Nel caso questa notizia giornalistica corrispondesse a realtà, il contributo del suo Governo invece di favorire una maggior giustizia e pace in El Salvador acuttizzarebbe senza dubbio l'ingiustizia e la repressione contro il popolo organizzato, che da lungo tempo lotta perché vengano rispettati i suoi diritti umani fondamentali.

L'attuale Giunta di Governo, e soprattutto le Forza Armate ed i corpi di sicurezza, disgraziatamente no hanno dimostrato la capacità di risolvere, nella pratica politica, i gravi problemi nazionali. In generale sono ricorsi alla violenza repressiva provocando un numero di morti e di feriti molto maggiore di quello dei regimi militari precedenti, la cui sistematica violazione dei diritti dell'uomo venne denunciata dalla stessa Commissione Interamericana dei Diritti dell' Uomo.

La forza brutale con cui i corpi di sicurezza hanno recentemente allontanato ed assassinato gli occupanti della cede della Democrazia Cristiana, nonostante che la Giunta di Governo ed il Partito non avessero autorizzato l' operazione, evidenzia che la Giunta e la Democrazia Cristiana non governano il paese ma che il potere politico è nelle mani di militare senza scrupoli che sanno solo reprimere el popolo e favorire gli interessi dell'oligarchia salvadoregna .

Se è vero che nel novembre scorso "un gruppo di sei americani distribuì in El Salvador duecentomila dollari in maschere a gas e giubbotti antiproiettile e ne insegno l' uso durante le manifestazioni",lei se renderà conto che da allora i corpi di sicurezza , dotati di più efficace protezione personale, hanno represso con violenza ancora maggiore la popolazione utilizzando armi mortali.

Perciò, dal momento che, come salvadoregno ed Arcivescovo dell'Archi- diocesi di San Salvador, ho l'obbligo di vegliare perché regnino la fede e la giustizia nel mio Paese, le chiedo, se veramente vuole difendere i diritti dell'uomo di:


Stiamo vivendo nel nostro paese momenti di gravi crisi economica, ma è indubbio che ogni giorno più il popolo si organizza e si rende conto di essere responsabile del futuro del El Salvador e l'unico in grado di superare la crisi.

Sarebbe ingiusto e deplorevole che per l'intromissione di potenze straniere il popolo salvadoregno venisse frustrato e represso e le venisse impedito di decidere una autonomia di tracciato economico e politico che deve seguire.

Significarebbe violare il diritto che il vescovi latino-americano riuniti a Puebla hanno riconosciuto pubblicamente: "La legittima autodeterminazioni dei nostri popoli permette loro di organizzarsi secondo il propio carattere e scegliere il cammino della propia storia, cooperando al nuovo ordine internazionale" (Puebla 505).
Spero che i suoi sentimenti religiosi e la sua sensibilità nella difesa dei diritti dell' uomo la muovano ad accettare la mia petizione, evitando ulteriori spargimenti di sangue in questo paese che soffre tanto.


17 Febbraio 1980

Oscar A. Romero, Arcivescovo.

Segmento tratto da "OSCAR ROMERO: Il Mio Sangue Per La Libertà del Salvador"
L'altra Metà del Mondo; Eurostudio.

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